Lo stesso idronimo Lago Pigo è una testimonianza, con la sua etimologia, della presenza di acque sulfuree, dal caratteristico odore forte: esso deriva dal latino basso medievale Lucus Putidus, cioè "lago putrido, dal cattivo odore". Nelle pareti laterali della conca del lago, infatti, poco lontano dal salto del torrente, sgorgavano quasi a livello dell'acqua due sorgenti, di cui una, la più abbondante, sulfurea. Questa denunciava la sua presenza diffondendo le carrateristiche esalazioni, che si sentivano fin dal sovrastante ponte. I Pignaschi la chiamavano "Aiga Marcia" e le attribuivano efficacia terapeutica.
Secondo la leggenda, un giorno un pastore, per sperimentarne l'efficacia, vi immerse un agnello malato e per l'atto sacrilego la fonte scomparve per riapparire più in basso nella conca del lago dove in tempi più recenti si è certato di incantarla e sfruttarla a scopi curativi.
il toponimo compare già in un documento del 10 febbraio 1226, e si può dedurre che la sorgente "doveva sgorgare in quel punto almeno fin dall'epoca alto-medievale". Con ogni probabilità essa non si spostò mai dal letto fluviale e quindi la leggenda conservata nella tradizione popolare che la sorgente nascesse presso o sotto la chiesa di S.Maria di Nogareto, fu probabilmente creata dai rettori di quella chiesa per ascrescerne la fama di lugo sacro.
C'è al contrario piuttosto l'ipotesi che rimanda all'epoca romana che la prossimità ad una sorgente termale di tale chiesa, unica pieve paleocristiana dell'Alta Val Nervia: è noto come le sorgenti termali erano oggetto di venerazione presso gli antichi e come spesso il culto paleocristiano abbia sostituito precendenti culti pagani...
Il santuario di Santa Maria Assunta di Lago Pigo è un edificio oggi completamente abbandonato ma che conserva ancora tracce di un'architettura originale. La chiesa è citata per la prima volta nel 1277 come Santa Maria di Nogareto e potrebbe risalire all'epoca della penetrazione nella zona dei monaci benedettini, che portavano metodi per la coltivazione intensiva e un adeguato sfruttamento boschivo e potrebbe forse essere stata edificata contemporaneamente alla chiesa San Tommaso dall'altra estremità del paese. Nogareto potrebbe siginificare che la chiesa all'origine fosse costruita al centro di un noceto. La chiesa di S. Maria Di Nogareto, chiamata oggi dell'Assunta, era un santuario assai frequentato dagli abitanti del castello ma ache da pellegrini provenienti dai peasi vicini con processione da Pigna, invocando: Santa Maria della Giaira, ora pro nobis. (Giaira: "ghiaia" in italiano: il letto del torrente e il torrente stesso).
La prima ristrutturazione di cui sussistono tracce in forma di balica a tre navate su slanciate colonne di pietra, è simile di aspetto a quello della Parrocchia San Michele anch'esso ricostruita a partire dal 1450. Nel XVIII secolo si pose mano ad una radicale ricostruzione del santuario.
Il ponte del Lago Pigo pu più volte distrutto e più volte ricostruito, a causa degli scotri armati tra le due fazioni, Pigna e Castelvittorio.
Dopo un trattato firmato il 9 Febbraio 1331 "in Lagu Pigu", che anche "la pace delLago Pigo", un documento dell'anno 1365 quando le lotte tra Guelfi e Ghibellini combatendosi nella Val Nervia sotto le insegne dei Grimaldi e dei Doria ebbero fine con la pace il 24 Marzo "In territorio Pigne o inter dictum territorium et territorium Castri Franchi ad pontem et prope pontem Lagui Pugii."
Nel 1400 un accordo tra gli uomini di Pigna e quelli di Briga menziona i punti principali della strada da percorrere e precosa che essa, tra Pigna e l'allora Castelfranco, transitava attraverso il ponte "Lagus Pigus". Costume risalente ai tempi assai più remoti...
Su disegni originali del 1672 che riproduce sommariamente una parte del territorio di Pigna e di Castelfranco, si trova segnato il ponte di Lago Pigo come luogo strategico,circondato anche da numerosi mulini e frantoi, anche dalla chiesa Santa Maria di Nogareto e dalla chiesa San Fabbiano e San Sebastiano, oggi socmparsa.
Lago Pigo ed il suo ponte erano per gli abitanti dell'alta Val Nervia un passaggio ed insieme confine tra due comunità. Fu tanto spesso oggetto di liti tra Pigna e Castelvittorio tra l'altro e causa dell'utilizzazione delle acque del nervia per l'irrigzione delle "Canavaire" al lati del fiume e come forza motrice dei mulini e frantoi, esisenti sulle due sponde.
Le pareti rocciose erano talmente contigue da rappresentare una posizione ideale per l'attraversamento del fiume. Su questi enormi massi poggiava l'antico ponte costruito al arco in solida maratura ma di larghezza assai limitata tanto che si rese necessariogià un decennio prima dell'ultima guerra, costruire a fianco di esso un altro ponte in cemento per la strada militare. Per proteggersi le spalle dalle truppe tedesche fecero saltare nella notte tra il 24 e 25 Aprile 1945 il ponte della strada militare, questo travolse nella sua rovina anche la costruzione che gli stava accanto.
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