Vi sono momenti nella storia di una comunità che all'improvisso si impongono e la costringono a esprimere le sue virtù latenti. lo stesso avviene per il patrimonio culturale che di generazione in generazione le varie etnie conservano in se stesse, e riportano alla luce, ogni tanto, con manifestazioni spontanee che in una sola espressione rivelano l'inventiva, la creatività, la genialità e le aspirazioni di un popolo.
Quando mi soffermo su queste considerazioni, constato come i nostri vecchi hanno saputo cercare, scegliere e volere, restando compatti nella ricerca del bene comune sintetizzando il loro spirito del motto: "Chi Toca In, Toca Titi (Chi tocca uno, tocca tutti)". Allora capisco e mi spiego come nel settembre 1944 uyn gruppo di uomini, riuniti in un locale della casa comunale, dopo aver costatato l'ssenza totale di un'autorità, la fuga di coloro che in qualche modo erano i dententori del potere, si siano sentiti in dovere di costruire "in loco" un governo che gestisse la res pubblica, dettasse norme di vita e di governo a una popolazione lasciata nel caos; capisco il gesto di quel consesso che, chiamato il podestà, gli comunicava che da quel momento doveva ritenersi decaduto da ogni potere; comprendo come quel podestà abbia subito accettato di collaborare col nuovo governo.
E' questo un fatto storico, sconosciuto ai più, ma ci dice il valore e la maturità di un popolo che, pur nella fatica, nei sacrifici di un luogo periodo bellico, sa trovare i giusti valori ed è pronto all'appuntamento della storia. Nasceva così La Repubblica Di PIGNA, ed il 8 Settembre 1944.
A Muratone tuonava il cannone, nelle valli crepitava la mitraglia, i colpi di moschetto non si contavano, a PIGNA nasceva un nuovo assetto sociale ed era scritta la prima pagina della moderna vita democratica.
In Via San Rocco un monumento rievoca questo importante episodio della recente storia di PIGNA. innaugurato il 20 Ottobre 1985 per commemorare il 40° anniversario della costituzione della Repubblica Di PIGNA, il monumento è costituito da tre blochi di pietra squadrata: su uno di essi sono rappresentati in negativo il territorio del comune e i due centri abitati di PIGNA e di Buggio, sull'atro i nomi dei caduti, sull'ultimo è inciso l'estratto dl provvedimento di costituzione della Repubblica con nominativi dei componenti e firme del segretario comunale di allora.
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