Percorrere i "Chibi" nell'abitato di PIGNA è uno spettacolo incantevole. I "Chibi" - che nel linguaggio del posto significano "Cupi Bui" - sono degli stretti vicoli a sviluppo orizzontale, si congiungono fra di loro tramite collegamenti radiali, coperti da volte ed archi, spesso si trovano affiancati da altre bastionate di case, del tipico impianto medioevale. Questi vicoli rappresentano la più nitida testimonianza del glorioso passato del paese: già possesso del Conti di Ventimiglia, poi dei Conti D'Angiò, successivamente avamposto di grande importanza sottto la dominazione sabauda, PIGNA si trova nella Valle del torrente Nerviaeconsta di una parte antica sul pendio ed una parte più recente sul fondovalle.
Salendo verso il nucleo medioevale, si trovano i ruderi della grandiosa chiesa romanica di San Tommaso, risalente al dodicesimo secolo. Il loggiato, nella parte superiore del borgo, costituisce un "balcone" naturale, dal quale si ammira un meraviglioso paesaggio: le bellezze architettoniche di PIGNA sono anche rappresentate dalla Parrocchiale di San Michele - situata in Piazza Vecchia - sulla cui facciata fa bella mostra di sé un Rosone in marmo bianco, opera di Giovanni Gaggini, all'interno della Chiesa, l'attenzione viene attirata dal prezioso Polittico "San Michele ed altri Santi", dipinto, alla metà del Quattrocento, dal piemontese Canavesio. Dello stesso autore, PIGNA conserva altri affreschi - la "Passione di Cristo" ed il Giudizio Universale - anche nella Chiesa di San Bernardino (posta accanto al cimitero). La visita di PIGNA, poi, continua nel Museo di Cultura medievale, nel quale sono conservati oggetti del lavoro dei contadini e dei pastori, ma soprattutto - in una sezione all'aperto - il Forno medievale. PIGNA è, dunque, un centro di cultura e, proprio nel segno di questa identità, ogni prima Domencia di Agosto, viene organizato un "Festival della Poesia e della Commedia Intemelia".
Cultura, quindi, ma non solo. La "capitale" della Val Nervia è conosciuta anche per il ricco patrimonio naturalistico, come le Terme, che - già note del Duecento - hanno conosciuto una giusta valorizzazione a partire dalla seconda metà dello scorso secolo, diventando una meta rilevante per i benefici effetti dlle acque sulfuree che sgorgono dalla fonte Maria Assunta.
Tutta la Val Nervia è, comunque, un luogo immenso nella natura: nella parte alta, è possibile praticare il canyoning, ma anche visitare grotte di grande fascino oppure godere del maraviglioso panorama che offrono le cosiddette Piccole Dolomiti, i Monti Toraggio e Pietravecchia.
Dalla gentilezza della terra alla buona cucina, il passo è breve: le specialità culinarie di PIGNA e della Valle Nervia sono molto cosnosciute.
Tra glia ltri piatti (soprattutto a base di "Fagioli" che in questa zona sono ottima qualità), va ricordato il "Gran Pistau", una specialità tipica che lega PIGNA al suo "dirimpettaio" Castelvittorio, arroccato proprio di fronte.
Scendendo da PIGNA, poi, è possibile derivare verso Apricale, un borgo medievale (conserva ancora una parte della cinta muraria e tre porte d'ingresso), disposto a semicerchio intorno al Castello, di notevole interesse artistico e culturale. Al suo interno, sono custoditi i più antichi statuti liguri, rasalenti addiritura ad inizio del Duecento.
Apricale è noto anche per gli spettacoli mesi in scena, durante i mesi estivi, dal Teatro della Tosse di Genova: le vie del borgo vengono popolate, come un suggestivo palcoscenico, da figuranti in costumi d'epoca.
A Settembre, poi, il paese festeggia il dolce tradizonale, con la Sagra della Pansarola, una specie di "Bugia" fritta nell'olio ed insaporita con lo zabaione.
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